A spasso con le emozioni

In un periodo in cui siamo travolti dalle emozioni, abbiamo voluto
esplorarle un po’ per diffonderne l’importanza. Conoscerle  per poterle
regolarle: capire la funzione delle emozioni ci serve a decidere il nostro
comportamento.

Il nostro consultorio ha iniziato una buona collaborazione con il settimanale La Voce che ha pubblicato, e continua a pubblicare, un intervento settimanale che mette a tema proprio le emozioni.

In sintesi stiamo perciò andando a spasso con tristezza, gioia, paura etc., sia dal punto di vista teorico che da quello pratico, nel contesto della vita quotidiana

La collaborazione coinvolge anche Umbria radio Inblu dove gli autori degli articoli sono intervistati.

Potete cercare gli articoli  https://lavoce-ita.newsmemory.com/
 e consultare il sito            www.umbriaradio.it

Questo il primo articolo

LE EMOZIONI E LORO FUNZIONI

Il termine Emozione deriva da e-movere, ossia muovere verso l’esterno: quindi l’emozione ci fa spingere verso qualcosa o qualcuno fungendo da ponte di collegamento tra il mondo interno e quello esterno.

Quando arriva uno stimolo dalmondo esterno noi reagiamo in base all’emozione che stiamo sentendo in quel momento, anche se non sempre ce ne rendiamo conto: se impariamo a dare un nome a quell’emozione, sapremo come ci raccontiamo ciò che avviene e questo ci aiuta a dare significato alla nostra storia e a decidere il comportamento da tenere.

 Facciamo un esempio: di fronte ad un evento, una cosa è affrontare le situazioni con una emozione di fondo di gioia, una cosa è affrontare la stessa situazione se siamo orientati verso il disgusto, o con paura o altro.

Quindi le emozioni in breve hanno tre funzioni principali: 1) preparare il soggetto all’emergenza o ad affrontare le situazioni impreviste mediante i cambiamenti fisiologici: se vedo un pericolo scappo o mi congelo o attacco. 2) far percepire all’individuo che cosa ‘sente’ in seguito ad un evento, permettendogli di regolarlo e decidere come reagire. 3) far conoscere agli altri il proprio stato emotivo.

Nelle relazioni connettersi con le nostre e le altrui emozioni permette di regolare di facilitare la comunicazione e la relazione stessa: alla rabbia si risponde con l’ascolto e la riparazione, alla paura con al rassicurazione, alla tristezza rispondiamo con la compassione e la consolazione, al disgusto si risponde con l’accettazione. E alla gioia? È l’unica che non cerca l’emozione complementare in quanto richiede la risonanza dell’altro, ovvero la condivisione.

In consulenza il nostro approccio è proprio questo: un ascolto attivo che consenta alla persona di contattare ciò che sente, pensa, vive nel qui ed ora e riscoprire le proprie capacità nell’affrontarlo, cercando di dare un nome alle proprie emozioni che prova o che non riesce a sentire, per poi orientare le proprie scelte.

Angela Passetti Consulente Familiare Consultorio La Famiglia di Palazzo di Assisi



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